ARCH. LUIGI IPPOLITI

Intervenire con successo su un complesso esistente implica analizzarlo preventivamente in tutti i suoi aspetti. Uno studio approfondito dal punto di vista dimensionale, tecnico, costruttivo, materico è il punto di partenza di un processo conoscitivo complesso, ma necessario.

 

Fotografare, ricercare, archiviare, definire, catalogare, registrare, misurare, disegnare, sondare, verificare, indagare sono azioni che preparano al progetto di recupero del manufatto e gettano le basi per il concepimento del progetto di riuso che sia compatibile con gli aspetti architettonici, strutturali e impiantistici valutati.

 

Il rilievo dello stato di fatto, volto alla restituzione grafica dell’esistente e all’analisi propedeutica al progetto di riuso, si articola in:

 

- Inquadramento territoriale

- Evoluzione storica della città di Teramo

- Evoluzione storica del complesso

- Rilievo fotografico

- Rilievo geometrico

- Rilievo architettonico

- Caratteri architettonici

- Analisi del degrado

- Esame e valutazione delle nuove proposte di utilizzo

- Verifica delle compatibilità delle nuove destinazioni d’uso.

 

Principi informatori del progetto (intenzione del progetto):

L’intervento si pone lo scopo di riaprire l’ex Ospedale Psichiatrico Sant’Antonio Abate alla città di Teramo, lo offre al suo servizio, riusa i suoi spazi e ne genera di nuovi, pubblici, densi di attività, lo rimette in gioco in uno scambio totale e continuo con la cittadinanza.

 

La strategia di progetto (interventi sui sistemi esistenti):

Il programma funzionale restituisce a Teramo una serie di possibilità, una varietà di occasioni, di inviti all’interazione, si snoda dentro e fuori l’intero complesso, sostenendone la funzione pubblica tra accessi ritrovati, strutture ricettive, ricreative, spazi per la cultura e la socialità, sbocchi nuovi per valorizzare il pregio paesaggistico della città di Teramo.

 

L’ex Ospedale Psichiatrico Sant’Antonio Abate, ora dismesso, nonostante il suo pessimo stato di conservazione, grazie alla sua struttura e ai suoi spazi ritrovati chiusi o aperti che siano, si presta a diventare NuovoPoloCultura, un centro capace di accogliere e supportare un complesso programma funzionale rivolto ad un vasto pubblico interessato all’arte e alla cultura.

 

Il NuovoPoloCultura diventa un cuore nuovo per la città di Teramo, pulsante, energico, contagioso, il muscolo involontario che riattiva il sistema linfatico di un quartiere rigenerato. In questo nucleo polifunzionale convergono flussi di diverso genere materiali ed immateriali. Qui partono o si concludono i  percorsi pedonali che mettono a sistema gli "attrattori locali", edifici di valore storico, spazi pubblici, aree verdi, luoghi dedicati ad eventi di diverso genere. Qui si arriva o si riparte, poiché antistante il complesso è
collocata l’auto stazione.

In prossimità si vivono le ritualità del mercato all’aperto, qui si lavora, si studia si trascorre del tempo libero, ci si ricrea. Qui ricomincia la vita dell’ex Ospedale Psichiatrico Sant’Antonio Abate, la sua seconda vita.

 

L’architettura del NuovoPoloCultura (metodo d’intervento):

Il tema del riuso è alla base del progetto, in questa occasione la sua architettura si piega alle necessità dettate dalle nuove intenzioni. Il primo gesto progettuale in seguito ad un attenta analisi, si esprime nell’azione del sottrarre.

 

Le volumetrie di molte superfetazioni di poco valore storico o tecnico sono riconsegnate allo spazio pubblico, aperto, libero, osmotico. Spariscono corpi in muratura che ostacolano gli accessi e strutture effimere e coperture in lamiera che avevano invaso chiostri e cortili.

 

In seconda battuta, una volta eseguita la struttura di layout, l’architettura si appropria degli spazi disegnando piazze e volumi ipogei. Si passa da un sistema connettivo "chiuso" ad uno "aperto" attraverso la realizzazione di "collegamenti penetranti". Gli spazi interni al piano terra dialogheranno con gli spazi esterni della città creando così un’unità di relazioni inseparabili.

 

Il livello di alta permeabilità nei confronti della città, grazie alla realizzazione di accessi, creerà una rete di percorsi interni che potranno essere sfruttati come parte integrante del sistema pedonale cittadino.

 

Sono stati realizzati due varchi pedonali che collegano Via Circonvallazione Ragusa al bar ed alla biblioteca entrambi volumi ipogei sfruttando la differenza di quota. Questi varchi danno accesso alle due piazze "ex blocco cucine - cortile tranquilli" e "ex parcheggio Cerulli" mediante rampa, scale ed ascensori. In questo modo le due piazze interne saranno perni urbani del sistema; veri spazi pubblici rappresentativi per la nuova condizione urbana sulla quale si basano le parti  salienti dei progetto. Pertanto i volumi dei cortili non saranno più letti come spazio negativo ed assumeranno anzi una dimensione urbana.

 

Piazza "ex blocco cucine - cortile tranquilli" disegnata come piazza urbana sarà strettamente correlata agli spazi dell’attività universitaria attraverso un sistema di percorsi interni che la renderanno cerniera di edifici dentro i quali si svolgeranno al piano terra funzioni di segreteria, box informativi, libreria, student point, servizi e uno spazio dedicato al Museo della Psichiatria. Invece ad i piani superiori saranno collocati i dipartimenti e le aule didattiche.

 

Il Museo rappresenta in buona sostanza un tentativo di trasmettere, attraverso l'esposizione analitica di quanto il complesso ospedaliero seppe generare e custodire, l'esperienza e la memoria storica di quella che fu una delle eccellenze nel panorama delle istituzioni sanitarie del nostro territorio.

 

Piazza "ex parcheggio Cerulli" anch’essa disegnata come piazza urbana sarà strettamente correlata agli spazi dell’attività universitaria attraverso un sistema di percorsi interni che la renderanno cerniera di edifici dentro i quali si svolgeranno al piano terra ed ai piani superiori funzioni di aule didattiche, residenze universitarie (suddivise per studenti e docenti), centro servizi e uffici della biblioteca, club lettura, zone studio-ricerca ed una zona dedicata ad attività sportiva.

 

Vanno inoltre sottolineate le nuove destinazioni d’uso degli edifici che affacciano su Via Aurelio Saliceti, che avranno ai piani terra ed hai piani superiori le funzioni di aule didattiche, laboratori informatici, servizi, box informativi, mesa con attigui spazi ricreativi ed in fine alla chiesa barocca Sant’Antonio Abate è stata confermata la sua funzione di culto.

 

Se dal punto di vista urbano con i suoi importanti scopi, l’intervento acquista un ruolo di grande impatto sulla realtà cittadina dal punto di vista architettonico le soluzioni sono continuamente alla ricerca di una perfetta integrazione col paesaggio circostante, ben visibili, ma sempre caute, mai eccessivamente invasive.

 

L'Ospedale Sanatoriale

Ospedale Psichiatrico di Teramo

Sant'Antonio Abate

Via Aurelio Saliceti, 16

64100 Teramo

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