«Dal misero Ospizio di Bartolomeo Zalfoni del 1300 ai grandiosi e moderni edifici di oggi: quanto cammino è stato percorso! Crescit eundo! Cresca dunque, e s'ingrandisca nel tempo il nostro Ospedale e possa svolgere sempre più vasta ed efficace la sua opera benefica verso l'umanità sofferente!
Crescit eundo, come è da augurarsi che sia di tutte le opere buone, di tutte le istituzioni destinate a lenire il dolore umano, sia esso fisico o morale, a tergere una lagrima, a far fiorire un sorriso sul volto disfatto della sofferenza».
Questo scriveva nel 1931 il Prof. Antonio Merlini, membro della Congregazione di carità di Teramo. Dalle parole usate, non è difficile rilevare l'entusiasmo che in quegli anni animava i progressi che l'assistenza sanitaria locale si accingeva a compiere. Lo stesso entusiasmo, specularmente, ha animato anche la realizzazione di questo progetto, nel momento in cui si è deciso di intrapredere lo studio, la ricerca e la ricostruzione di quanto le tracce storiche e documentali hanno lasciato in merito alle longeve istituzioni assistenziali della Città di Teramo e, in particolare, al grandioso complesso ospedaliero di Porta Melatina.
L'auspicio è che questo studio possa aiutare il lettore a comprendere quale straordinaria importanza abbiano avuto quelle mura nella storia e nello sviluppo della Città. Sia dal punto di vista urbanistico, sia dal punto di vista sociale.
Alla Città di Teramo e al suo illustre passato sono dedicate queste pagine.
Fabrizio Primoli